Destinatario sconosciuto

Se il 2011 è stato grigio, il 2012 comincia bene, benissimo.

Questo libretto (un racconto lungo di una settantina di pagine… che all’epoca costava la bellezza di 18.000 lire! Ma allora non è vero che il prezzo dei libri ha cominciato a lievitare con l’euro) aspettava di essere letto all’incirca dall’anno 2000, quando lessi una recensione su “Sette”, credo. Apparso a puntate su una rivista letteraria americana nel 1938 e riunito in volume nel 1939, riproposto poi in anni recenti, è opera di Kathrine Kressmann Taylor e veniva presentato come un doppio speculare del celebre L’amico ritrovato di Fred Uhlman: laddove quello era consolante e sentimentale, questo era il suo opposto più cupo e disperatamente perfido.

Tra il 1932 e il 1934, due grandi amici e colleghi in affari si scambiano lettere fra l’America e l’Europa: Max Eisenstein, ebreo, scrive da San Francisco, mentre Martin Shulse risponde dalla Germania, dove di recente ha fatto ritorno assieme alla sua bella famiglia. All’orizzonte si allunga l’ombra lunga del nazismo, di cui da lontano Max apprende con crescente preoccupazione e i cui crescenti successi elettorali fino alla presa del potere Martin segue con iniziale perplessità, quindi con appoggio interessato, infine con adesione convinta e fanatica. Nelle sue lettere del 1932-33 ben si colgono la smania di rivalsa, di riscatto, di ripresa, la frustrazione e l’esasperazione per il presente insostenibile, il disperato bisogno e la disponibilità supina e “cieca” dei tedeschi di aggrapparsi a chiunque sembrava rappresentare la possibilità di ritrovare quell’orgoglio e quella forza che tanti anni di umiliazioni e miserie avevano costretto a reprimere.

Quando, infine, Martin sposa pienamente la causa nazista e inizia una brillante carriera nella macchina del regime, il rapporto con il vecchio amico, già avvelenato dalla loro crescente lontananza di ideali, è definitivamente soffocato e cancellato.

Nella corrispondenza fra i due ex amici, però, si inserisce anche la figura della sorella di Max ed ex amante di Martin, che il fratello implora l’amico di proteggere almeno dalle sempre più violente persecuzioni antisemite che insanguinano la Germania, in nome dei sentimenti di un tempo: ma le sue preghiere restano inascoltate, Martin, crudelmente, per conformismo, per quieto vivere, ma anche per intima convizione, si astiene dall’intervenire in favore della ragazza, che andrà incontro a un tragico destino.

Il racconto è così breve e fulminante che sarebbe un peccato rovinarne la lettura svelando gli sviluppi successivi, basta dire che la vendetta di Max sarà allora inaspettata, astutissima, raggelante nella sua precisione chirurgica, fino a portare a uno splendido, narrativamente parlando, ma umanamente straziante e tragico, ribaltamento di ruoli fra persecutore e vittima.

Sottolineo anche l’estrema cura nella confezione del libretto, con le pagine che riproducono l’immaginaria carta da lettere su cui sono stati vergati i messaggi dei due protagonisti.

Kathrine Kressmann Taylor, Destinatario sconosciuto (trad. Ada Arduini), voto = 4/5
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