Viaggi in corso

Non sono una grande viaggiatrice, ma mi piace leggere di viaggi altrui (ho anche uno scaffale su Goodreads appositamente dedicato all’argomento), e specialmente dei viaggi di una volta: di quando talvolta si partiva senza avere idea di cosa si sarebbe trovato, dei primi contatti con altre terre, culture, persone, di esplorazioni e spedizioni, anche di conquista, delle difficoltà spesso enormi e delle distanze, fisiche, mentali, per noi ormai inimmaginabili, e delle peripezie e tragedie e incidenti e scoperte, per il puro gusto dell’esotico o dell’avventura.

Questo gradevole e veloce libretto, scritto da uno specialista in materia come Attilio Brilli, non si occupa però di questi temi “epici”, ma tratta degli aspetti più “terra terra” del viaggio (in particolare il classico viaggio in Italia, ma non solo) tra XVII e XIX secolo; l’ho preso proprio perché offriva questo taglio più insolito e da me finora trascurato.
Attraverso brani di diari e lettere di viaggiatori celebri e meno celebri, da Goethe in giù, manuali e guide, scopriamo suggerimenti su quali precauzioni prendere prima di partire, quali guide procurarsi, come vestirsi, cosa portarsi dietro (a partire dall’imprescindibile nécessaire de voyage, vero e proprio status-symbol ante litteram), quale mezzo scegliere, dove dormire, gli imprevisti possibili e come fronteggiarli. Interessanti brani di storia materiale illustrano la struttura e i tipi di carrozza, o il kit del viaggiatore alla moda, con lo scrittoio portatile e il Claude glass. Non troveremo qui gli aspetti più “romantici” delle memorie di viaggio, spesso pensate per la pubblicazione e raramente attente a questi dettagli più prosaici e materiali, e tuttavia emerge lo stesso il fascino di un’esperienza che in passato, a differenza di oggi, era spesso unica e irripetibile nella vita delle persone.

Attilio Brilli, Viaggi in corso, voto = 3,5/5

2 commenti

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2 risposte a “Viaggi in corso

  1. Sembra, dalle tue parole, un bel diversivo dalle solite letture. Grazie!

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