Terrore

Su aNobii qualcuno disse un giorno che questa autrice, Danila Comastri Montanari, ci sapeva fare quanto a romanzi storici, che ne scriveva di documentati e fedeli alla realtà dell’epoca, ma mai pedanti e scolastici, anzi avvincenti e ben costruiti. Fidandomi, ho passato qualche tempo a desiderare follemente di possedere il suo Terrore, ambientato nella Francia rivoluzionaria del 1793, che mi attirava molto, fino a che il volume non è stato nelle mie mani. Ora l’ho letto. Morale: così imparo a farmi prendere da simili entusiasmi (e mi è pure costato caro).

Due palle. Non che sia pessimo. La mente corre a Critica della ragion criminale di Michael Gregorio, simile per trama e ambientazione, ma nulla eguaglia l’indicibile bruttezza di quel libro per quanto era pretenzioso e sconclusionato. Qui almeno l’autrice non si illude di fare “letteratura”, l’unica pretesa è di offrire una lettura di intrattenimento di livello medio-basso, e la trama è costruita come si deve, più o meno. Ma è la solita, ennesima, eterna indagine del detective sul serial killer che semina cadaveri a destra e a manca. Tutto è già visto, un giallo con abbondanti (e, talvolta, talmente stupide da essere imbarazzanti) spruzzatone di rosa, pare una fiction di Canale 5, e la piattezza della scrittura non aiuta a trovare conforto alla mancanza di sorprese quanto meno nello stile.
Meno male che la Storia ci veniva servita in modo non scolastico, a volte pare di leggere un temino di quinta. Il protagonista è una palla d’uomo, bello, sexy (tutte gli salterebbero addosso), bravo, integerrimo, giusto, onesto, coraggioso, impavido, altruista, di animo nobile ben più degli altezzosi aristocratici di sangue blu, tutto “libertà, uguaglianza, fraternità”. Nella vita reale sarebbe da sposare subito, in un romanzo ti fa cadere le braccia (e altro). Non manca il pallosissimo trauma del passato che ancora lo tormenta, guarda caso, come nelle migliori soap-opera, c’entra il solito fratellastro cattivo. Non manca neppure la più classica e trita delle love-story, lui e lei che si scontrano e battibeccano per tre quarti del libro, quindi all’improvviso scoppia l’ammore. Altri personaggi? Non pervenuti: tutte macchiette scipite, il funzionario corrotto, la giornalista bella, idealista, intrepida e ficcanaso che vuole a tutti i costi partecipare all’indagine e si mette nei guai, la nobildonna troia e fatalona, il popolino tutto slancio patriottico ma impulsi difficili da controllare, nobili e preti tutti carogne odiose, viva la Rivoluzione, abbasso l’aristocrazia, ma il potere dà alla testa, l’estremismo e il fanatismo sono sempre da condannare, e bla bla bla.
Fastidioso narratore onnisciente che ci riempie di dettagli minuziosi e inutili su quasi tutti i personaggi, forse con l’intenzione di “dar vita” così anche alle figure minori, senza però avere affatto talento per riuscirci: servirebbe un libro con un respiro più ampio ed epico, e soprattutto una penna meno appiattita sugli standard di scrittura da bestseller odierni, per creare una vera epopea con protagonista la popolazione parigina durante gli anni bellissimi e terribili della Rivoluzione, ma qui abbiamo appena 343 pagine scritte grandine e, oltre a occuparci di chi si tromberà per prima quell’adorabile misogino del protagonista, per prima cosa tocca seguire ‘st’indagine. Arriviamo dunque alla conclusione col solito pasticciato pre-finale d’azione d’obbligo, quindi alla rivelazione sconvolgente che svela il colpevole (che ormai, per esclusione, era quello che doveva essere per forza).
In definitiva, niente di scandalosamente schifoso, si fa leggere se lo si prende come una robetta inutile e minimamente avvincente che ti tiene impegnato giusto quelle tre seratine estive. Stupida io che mi aspettavo qualcosa di meglio.

Danila Comastri Montanari, Terrore, voto = 2/5
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P.S. A ulteriore riprova della prevedibilità e della banalità di questo romanzo, ho scritto questa recensione quando ero circa a metà, e non è stato affatto necessario modificarla… Mi sta venendo in mente che se do 2 stellette su 5 a questo, Il mistero della locanda Serny, che al confronto è la Divina Commedia, se ne merita come minimo 3.

3 commenti

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3 risposte a “Terrore

  1. Ahahahah, povera Danila!Ti do comunque ragione: l'ho letta poco e non quel libro, ma seppure io l'apprezzi per molti motivi, a volte mescola il mistero con Piccole Donne.Bella recensione.

  2. Gabry

    Si in effetti sono a metà ed è pallidissimo e scontato

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